
Renàra – Renàra
Arrivati ormai nel 2020, bisogna arrendersi all’evidenza dei fatti e prendere coscienza di quella che è la realtà: l’ondata emo che ha infiammato l’indie italiano nel corso dell’ultimo decennio si è completamente affievolita, fin quasi a scomparire.
Tra le poche band rimaste che ancora portano avanti la causa ci sono sicuramente i Renàra, formazione di casa sul confine fra Liguria e Toscana, nata dalla fusione di parte dei Do Nascimiento con parte dei Son e dei June Miller.
Il loro nuovo disco, un ep rapidissimo composto da sole cinque canzoni, corre fresco e veloce, guidato dalle luminose note di chitarra e dai vivaci colpi di batteria. Soffermarsi su un pezzo piuttosto che su un altro è quasi impossibile, essendo che tutto scorre fluido e compatto, come un naturale flusso di coscienza fatto di melodie e parole. C’è Limone, ad esempio, che entra in testa fin dal primo istante, Frigo Vuoto che stringe il cuore, oppure Ombrello che ipnotizza con i suoi ghirigori sonori.
Se ci trovassimo ancora a metà degli anni ’10 probabilmente l’uscita di questo ep farebbe furore sulla home page di Rockit, mentre la band si ritroverebbe a intraprendere una lunga serie di date in giro per lo stivale. Purtroppo non è così, ma, a dirla tutta è un bene, in quanto ammanta l’intera cosa di nostalgia e malinconia.
Un giorno arriverà una nuova ondata emo e sarebbe bello che questo lavoro venisse considerato come uno dei precursori della nuova era. Non lasciarselo sfuggire ora è la scelta più saggia che possiate fare.
(17/01/2020)
Voto: 7