Phoebe Bridgers – Copycat Killer

Phoebe Bridgers – Copycat Killer
Nonostante sia passato pochissimo tempo dall’uscita dell’ultimo album di Phoebe Bridgers, l’ottimo “Punisher” di cui avevo parlato alcuni mesi fa, la cantautrice californiana è ritornata a fine Novembre con “Copycat Killer”, un breve ep realizzato insieme a Rob Moose, musicista già al lavoro con un sacco di grandi artisti. Tenendo conto che l’unica caratteristica che contraddistingue questa nuova pubblicazione è l’aver riarrangiato per soli archi alcuni brani di “Punisher”, in breve tempo mi sono convinto che tutta questa faccenda non avesse altro fine se non quello puramente commerciale. Non a caso, a pochi giorni dalla pubblicazione, è arrivata anche la notizia della nomina della Bridgers ai Grammy Awards 2021, non lasciando spazio ad altro se non a speculazioni in tal senso.
Mettendo da parte le mie ipotesi pseudo-complottiste e focalizzando l’attenzione solo sulla musica, comunque, il vero problema è che questo ep proprio non funziona. Le quattro canzoni riarrangiate, infatti, non riescono né a ricreare il fascino dell’album precedente, né a dar vita a un nuovo piccolo mondo a sé stante. Suonano fredde e distaccate, quasi che fossero state costruite a tavolino e in modo abbastanza frettoloso. Basta prendere la nuova versione di Kyoto per rendersene conto: un’esecuzione da X Factor, tecnicamente impeccabile ma priva di passione e di valore artistico. La rivisitazione di Punisher, invece, luminosa e speranzosa, si contrappone totalmente all’originale, perdendo il suo incredibile fascino notturno e malinconico. Savior Complex e Chinese Satellite, ancora, evito di raccontarvele, che forse è meglio.
Per ritrovare la Phoebe Bridgers che tutti ormai conosciamo conviene mettere da parte questo ep e ascoltare l’ottima cover di If We Make it Through December (Merle Haggard), realizzata, sempre in questi giorni, per una raccolta fondi. Se poi avete voglia di scavare in mezzo all’internet, potrete anche trovare la scanzonata cover di Iris (Goo Goo Dolls), cantata insieme a Maggie Rogers e pubblicata per festeggiare la sconfitta elettorale di Donald Trump (tecnicamente doveva essere disponibile online per solo un giorno, ma cercando bene, su internet la si trova ancora). Entrambi i pezzi sono esempi del vero valore di Phoebe Bridgers, artista che forse farebbe bene a non farsi invischiare troppo in logiche imprenditoriali/commerciali.
(01/12/2020)

Voto: 4,5

La recensione a “Punisher” la potete trovare qui.