Paolo Spaccamonti – Volume Quattro

Paolo Spaccamonti – Volume Quattro
Per quanto riguarda l’uscita dell’ultimo album di Paolo Spaccamonti, devo ammettere che la cosa mi stava passando sotto il naso senza che me ne accorgessi. La notizia è saltata fuori all’improvviso, parlando con amici, alcuni giorni dopo la sua pubblicazione.
“Volume Quattro”, questo il nome del nuovo disco, esce a quasi due anni di distanza da “CLN”, lavoro realizzato insieme a Jochen Arbeit (Einsturzende Neubauten). Si tratta di una raccolta di undici brani in cui oscurità, malinconia e desolazione si susseguono senza soluzione di continuità. Un viaggio nelle tenebre dove brani carichi di incognite, come Ablazioni e Fumo Negli Occhi, si contrappongono ad altri in cui il fluire di tormentate melodie scorre limpido, non risparmiando nemmeno una goccia di malessere (Nina, Un Gelido Inverno, Diagonal). In mezzo a tutto questo trovano spazio anche la rabbia carica di determinazione di Nessun Codardo Tranne Voi (vicina all’ultimo Iosonouncane, dal punto di vista strumentale) e momenti leggermente più distesi, come l’ipnotica Paul Dance.
La musica di Paolo Spaccamonti scorre lineare, scarna, guidata quasi esclusivamente dalla chitarra e dall’effettistica ad essa collegata. Sembra semplice e fin troppo asciutta, ma la verità è che, in ogni nota, movimento, situazione, c’è una profondità da scavare, un fascino nascosto da non sottovalutare. La matrice comune è indubbiamente il blues, ma la direzione intrapresa è quella dell’ambient e della sperimentazione. Certo, alcune cose le avrei proprio evitate (ad esempio l’iniziale Cuocere Verdure E Fare Il Brodo Con Le Ossa), ma, nel complesso, la qualità dell’intero lavoro si muove su livelli elevati.
Se dovessi scegliere quale fra i molti dischi di Paolo Spaccamonti è il migliore, mi troverei in grossa difficoltà ma, se dovessi indicare quali sono i dischi italiani più significativi del 2019, di certo indicherei “Volume Quattro” come uno di questi.
(30/09/2019)

Voto: 7,5