Mykyta Tortora – If There Were

Mykyta Tortora – If There Were
Questa recensione l’ho riscritta mille volte perché non sapevo mai come metterla insieme. Non so spiegarne il motivo, ma parlare di Mykyta Tortora e del suo esordio da solista è più difficile di quanto si possa pensare. Lui viene da Crotone, ha ventidue anni e suona anche nei 7mondays. La sua musica, invece, sembra semplice e lineare, ma nella realtà dei fatti nasconde qualcosa di più importante e profondo.
“If There Were” è un ep composto da tre canzoni e da un intermezzo. Dentro ci sono il folk e l’indie pop mescolati insieme, oltre a una buona dose di sensibilità emo/dream pop e un fiume di rimandi alle sonorità di fine anni ’90. Il primo pezzo in scaletta è la title track, brano che si fa notare principalmente per due cose: le cadenzate note di chitarra al sapore di Modest Mouse e il cantato vicino a James Iha (e alle rare volte in cui lo si poteva trovare alla voce negli Smashing Pumpkins). Subito dopo si fanno largo i rarefatti orizzonti di Birth, ma ad entrare in testa è il pacifico e disteso svolgersi di Spring, canzone morbida e accogliente quanto il caldo abbraccio di una coperta in pieno autunno. Women, invece, guidata da un pulsare regolare di cassa, mescola vigore ed energia a sognanti arpeggi, rimandando in men che non si dica a Bob Corn e alla sua genuinità fulminante.
Ciò che rende così interessante un lavoro breve come questo, dal mio punto di vista, non è solo il fatto che riesca a conquistare fin dal primo ascolto, ma anche che, insieme al disco di Garda 1990 e a quello che sta per uscire de La Fortuna, provi a costruire, in maniera probabilmente inconsapevole, un nuovo inizio per quanto riguarda la scena indipendente italiana. La fine degli anni ’10 si è caratterizzata per la disgregazione quasi totale di quello che era l’underground nazionale e il 2020, inevitabilmente, sta segnando una profonda linea di confine tra quello che è stato e quello che sarà. Un sacco di ep bellissimi sono stati pubblicati e/o registrati nel corso di questi mesi, come fossero germogli di un qualcosa che deve ancora sbocciare e prendere forma. Il disco di Mykyta Tortora, a mio parere, è uno di questi.
(03/11/2020)

Voto: 7