Massimo Volume – Il Nuotatore

Massimo Volume – Il Nuotatore
Dopo il senso di distacco vissuto con l’uscita di “Aspettando I Barbari”, album che ho percepito come spento e dal poco mordente, ho scelto di avvicinarmi a “Il Nuotatore” con estrema prudenza, lasciando prima sbollire l’entusiasmo collettivo.
Ho messo su il disco una volta, due volte, tre volte. E’ successo quello che non mi sarei mai aspettato: i nove pezzi in scaletta me li sono bevuti come fossero niente. La loro cupa fluenza, che trasuda nero e malessere riflessivo, mi ha travolto in men che non si dica.
Dentro questo disco vive un profondo sentimento di sconfitta, di rassegnazione di fronte al rovinarsi della propria vita. C’è il vuoto emotivo di Fred, le parole grezze e affilate di Mia Madre E La Morte Del Gen. José Sanjurjo, il nervosismo spettrale de L’Ultima Notte Del Mondo. Dove tutto viene messo a fuoco nel migliore dei modi, però, è ne La Ditta Dell’Acqua Minerale e nella dolorosissima title track. Ci sono anche le meno efficaci Vedremo Domani o Amica Prudenza, vero, ma il loro livello complessivo è comunque ben lungi dal poter essere definito mediocre.
La componente strumentale, nonostante l’assenza di Stefano Pilia (uscito dal gruppo in modo amichevole), risulta estremamente affiatata, compatta e dalle idee molto chiare, mentre le parole di Emidio Clementi centrano il bersaglio con la loro intelligente semplicità.
Non mi aspettavo un ritorno così qualitativamente alto (anche il fatto che il disco sia uscito per 42 Records mi rendeva sospettoso), ma i Massimo Volume probabilmente non sarebbero i Massimo Volume se scendessero sotto determinati livelli.
(28/03/2019)

Voto 8