
June Of 44 – Revisionist: Adaptations & Future Histories In The Time Of Love And Survival
Il nuovo capitolo discografico dei June Of 44, il primo dopo l’ormai lontano “Anahata” (21 anni di silenzio ci separano), si chiama “Revisionist: Adaptations & Future Histories In The Time Of Love And Survival”. Il lavoro è stato pubblicato da La Tempesta Dischi e da Broken Clover, contiene otto brani e si compone solamente di remix e rivisitazioni di pezzi già editi.
Per quella che è stata la mia impressione, molti di coloro che inizialmente avevano accolto la notizia con grande entusiasmo sono rimasti poi fortemente delusi, probabilmente perché convinti di trovare qualcosa di straordinario che invece non c’era. Nonostante ciò, la realtà dei fatti è che questo disco merita di essere ascoltato e conosciuto, soprattutto se si vuole avere qualche indizio su quello che potrebbe essere il prossimo futuro della band (voci di corridoio danno in lavorazione un nuovo album di inediti).
Ad aprire “Revisionist…” c’è il remix di Cut Your Face realizzato dai Matmos e, bisogna ammetterlo, posizionare un brano del genere ad inizio disco è veramente come farsi lo sgambetto da soli, essendo che suona davvero ostico e ostile. Il riscatto, però, arriva subito dopo con una serie di brani ripresi da “Anahata” e “In The Fishtank 6”, gli ultimi frettolosi lavori realizzati dalla band. Fra di essi, spicca indubbiamente Rerecorded Syntax con il suo animo notturno, inquieto e viscerale, ma non è da meno neanche la successiva Cardiac Atlas, solitaria ballad vicina a sonorità care a Nick Cave. La grezza e nervosa Post Modern Hereditary Dance Steps, invece, dal piglio decisamente punk/hardcore, corre dritta come un fulmine, lasciando che a rielaborare Cut Your Face, questa volta, ci provi John McEntire, dando vita ad interessanti soluzioni basate sul destrutturare il più possibile il suono. Con No Escape, Levitate, i June Of 44 correggono tutti gli errori commessi più di 20 anni fa con il pezzo originale, mentre Generate, riprendendo quasi per intero quella che era la versione presente su “In The Fishtank 6”, apre alla conclusiva Paint Your Face, outtake datata 1996 che evolverà nel giro di due anni nella qui onnipresente Cut Your Face.
Come detto fin dall’inizio, dunque, il ritorno dei June Of 44 non appare così deludente come molti vanno dicendo. Dentro “Revisionist…” non ci sono inediti, è vero, ma c’è la grande notizia che i quattro di Louisville non hanno perso lo smalto che in passato li aveva contraddistinti.
(27/08/2020)
Voto: 7
Detto questo, se volete, qui trovate il mio parere sulla loro intera discografia.