Fast Animals And Slow Kids – Animali Notturni

Fast Animals And Slow Kids – Animali Notturni
Ho sempre considerato i Fast Animals And Slow Kids, fin dai loro inizi, come degli alfieri dell’emo in Italia. Si, è vero, rispetto alla scena emo sono sempre stati collaterali e molto più orientati al pop, però avevano anche quelle cose dei sentimenti, dei tormenti dell’anima, che, seppur all’acqua di rose, permettevano di collegare un pubblico molto vasto a una scena molto piccola. Insomma, li vedevo come un giusto compromesso sonoro per far comunicare due mondi molto lontani e differenti.
E’ successo, però, che con il passare del tempo e dei dischi, questo entusiasmo nei loro confronti sia scemato, per cui, se fino ad Hybris posso dire di averli apprezzati e sostenuti ben volentieri, con i dischi successivi ho preferito rimanermene neutrale e non dare pareri.
Con l’uscita di Animali Notturni, però, non mi è possibile rimanere in silenzio.
Per darvi un’idea di quello che ci potete trovare dentro, provate a pensare a dei Foo Fighters versione italiana (fatta un po’ male) che indirizzano/dedicano circa sette canzoni su undici alla compagna di Aimone Romizi (Camihawk, una youtuber, principalmente), mentre la parte strumentale viene pesantemente alleggerita nel suono, inserendo una buona dose di tastiere e ritmiche linearissime (perché a produrre c’è Matteo Cantaluppi, uno che di danni ne ha già fatti parecchi, secondo me). Ecco, se non siete ancora collassati male, aggiungeteci un timbro vocale che non è più solo Aimone, ma un mix Aimone-Appino-Motta e la frittata è bella che fatta.
Animali Notturni, purtroppo, è tutto questo. Un ottimo prodotto da discount musicale, adatto a palati dozzinali e simbolo di un mondo che definitivamente muore e crolla su sé stesso (la fantomatica scena indie).
(12/05/2019)

Voto: 4,5