
Coma Cose – Hype Aura
Ho scoperto i Coma Cose quando Post Concerto ha cominciato a girare in radio. Era una canzone pop sincera e lineare, con giochi di parole carini e ammiccanti. Niente di speciale, ma abbastanza accattivante da restare in testa e da essere cantata in macchina ad ogni passaggio. Mi è capitato poi di andare a cercare gli altri loro pezzi, li ho sentiti tutti e mi sono innamorato sia di Anima Lattina che di Nudo Integrale. Infine, sono anche andato a vederli dal vivo a non molta distanza da casa mia. Mi hanno stupito positivamente. Li ho trovati non solo diretti e genuini, ma anche, in un certo qual modo, intelligenti. Un buon mix di pop caramelloso, rime ben incastrate e voglia di provare ad uscire un po’ fuori dal coro.
Peccato che poi abbiano pubblicato Hype Aura e mi sia ricreduto su un sacco di cose.
Il loro album d’esordio non è che sia brutto, semplicemente risulta deludente. Ci sono tutte le caratteristiche dei pezzi precedenti, però manca la verve: i testi perdono mordente e scorrono via stancando con i loro giochi di parole (che per un po’ vanno bene ma poi vorresti che scomparissero), mentre le basi, seppur ben realizzate, non aggiungono quasi nulla a quanto già proposto. Per cui, se Via Gola, Granata, Beach Boys Distorti e Mancarsi risultano figlie minori di Anima Lattina e Post Concerto, i restanti brani non sono altro che pallidi tentativi di ripetersi, se non tristi riempitivi (la conclusiva e completamente inutile Intro).
Probabilmente tra i ragazzini diventeranno degli eroi (i testi guardano molto all’adolescenza da scuole superiori) e avranno un sacco di successo (glielo auguro), però io mi aspettavo qualcosina di più da un progetto del genere.
L’unica certezza, al momento, resta l’ottima voce di California.
(01/04/2019)
Voto: 6