American Football – LP3

American Football – LP3
Non c’è niente da fare, i dischi degli American Football sono sempre incredibili. Ti entrano in testa e ti cambiano l’umore in un istante. Ti avvolgono e accarezzano, ricreando un piccolo autunno, solo per te, anche se fuori splende la primavera. Scaldano il cuore e fanno sognare, rassicurandoti con la loro malinconica inquietudine.
Succedeva nel 1999 e nel 2016, succede oggi con il loro terzo album. Mike Kinsella e compagni, sempre accompagnati dalla Polyvinyl Records, ritornano con otto brani carichi di poesia, atmosfere ed emozioni. Il disco, come sempre, non ha un nome, però ha un cuore. A farlo emergere, ad esempio, sono il fiorire di glockenspiel costruito da Silhouettes oppure l’abbraccio emotivo di Every Wave To Ever Rise, guidato da quel “j’ai mal au coeur, c’est la faute de l’amour” cantato da Elizabeth Powell. Ma ci sono anche il morbido rimando di voci tra Kinsella e Hayley Williams in Uncomfortably Numb e il sound luminoso e pacato di Heir Apparent. A dare un po’ di brio, invece, ci pensano i ritmi più vivaci e l’animo lievemente spettrale di I Can’t Feel You (con la voce di Rachel Goswell a dare una mano).
Il terzo disco degli American Football è un perfetto esempio di emo americano. Lo sono i pezzi citati, ma lo sono anche i restanti brani. Tutto suona morbido e pacato, guidato da fitte trame di arpeggi, ritmi composti e arrangiamenti mai fuori dalle righe. Bastano pochi ascolti per rendersi conto che ci si trova di fronte a un classico del genere, un prototipo a cui infinite band faranno riferimento nei prossimi anni. Riflettendo bene, l’unico vero difetto dell’album potrebbe essere proprio questo, l’essere troppo impostato. Ma a conti fatti, se ci fossero più dischi impostati come questo e meno paccottiglia, sono convinto che vivremmo in un mondo migliore.
(03/05/2019)

Voto: 8